19 Ottobre 2020 Annamaria
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Anche le prostitute sfruttano la tecnologia

Viviamo in un mondo che corre all’impazzata, facciamo parte di una società in cui il progresso e lo sviluppo tecnologico dettano legge, e tutte le attività, siano esse di carattere commerciale o no, hanno dovuto obbligatoriamente adeguarsi. Dal 2018 si svolge a Bologna ‘Illuminotronica’ la fiera internazionale delle nuove tecnologie, dove le nuove generazioni di progettisti, installatori, e produttori di hardware e software, si riuniscono per sviluppare, testare, e mettere sul mercato nuovi sistemi ed applicazioni adattabili a qualsiasi tipo di attività.

La città di Bologna vanta parecchi primati sia a livello industriale che non, ed uno di questi è rappresentato dal gran numero di prostitute che vivono e lavorano nel capoluogo emiliano; ebbene, anche il mondo della prostituzione è stato poco a poco inghiottito dalla digitalizzazione, e le prostitute bolognesi hanno subito capito che forse era meglio tenere il passo. Il vecchio ma sempre efficiente metodo di cercare clienti in strada è stato sostituito da applicazioni e portali; oggi la persona che cerca sesso a Bologna non deve fare altro che entrare in uno dei portali specializzati, specificare il tipo di donna che vuole, ed il gioco è fatto. Proprio per questo, sempre più prostitute si animano a pubblicizzarsi in internet; come fanno? guarda in questa sezione le migliori escorts per comprendere in che modo traggono beneficio dalle opportunità che offre loro la rete per trovare clienti nello spazio digitale.

13 Marzo 2020 Annamaria
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Nanotecnologia, tutto ciò che devi sapere

Come può risultare semplicemente deducibile dal nome, la ‘nanotecnologia’ non è altro che la scienza che controlla la materia, però in scala dimensionale molto, ma molto più piccola…parliamo di circa un miliardesimo di metro, cioè manipolando la materia stessa a livello atomico e molecolare. Fu l’ingegnere statunitense Kim Eric Drexler a ‘brevettare’ questo termine e ad usarlo nel suo libro ‘Engines of creation: The coming Era of Nanotechnology’, ma i primi riferimenti a questi nuovi metodi risalgono certamente a qualche decennio prima, anche se con nome diverso.

Il fisico statunitense Richard Phillips Feynman (premio Nobel per la fisica nel 1965 grazie ai suoi studi sull’elettrodinamica quantistica), diede nel 1959 una lezione sugli studi molecolari intitolata ‘There is plenty of rooms at the bottom’, nel corso della quale suggerì e divulgò la possibile manipolazione diretta di atomi e molecole, metodo successivamente denominato ‘scale down’; tale metodo prevedeva la progettazione di macchine utensili in scala 1:10, ed utilizzarle poi per la successiva generazione di utensili in scala 1:100… e così via, fino all’odierna 1:1.000.000.