Viviamo in un mondo che corre all’impazzata, facciamo parte di una società in cui il progresso e lo sviluppo tecnologico dettano legge, e tutte le attività, siano esse di carattere commerciale o no, hanno dovuto obbligatoriamente adeguarsi. Dal 2018 si svolge a Bologna ‘Illuminotronica’ la fiera internazionale delle nuove tecnologie, dove le nuove generazioni di progettisti, installatori, e produttori di hardware e software, si riuniscono per sviluppare, testare, e mettere sul mercato nuovi sistemi ed applicazioni adattabili a qualsiasi tipo di attività.
La città di Bologna vanta parecchi primati sia a livello industriale che non, ed uno di questi è rappresentato dal gran numero di prostitute che vivono e lavorano nel capoluogo emiliano; ebbene, anche il mondo della prostituzione è stato poco a poco inghiottito dalla digitalizzazione, e le prostitute bolognesi hanno subito capito che forse era meglio tenere il passo. Il vecchio ma sempre efficiente metodo di cercare clienti in strada è stato sostituito da applicazioni e portali; oggi la persona che cerca sesso a Bologna non deve fare altro che entrare in uno dei portali specializzati, specificare il tipo di donna che vuole, ed il gioco è fatto. Proprio per questo, sempre più prostitute si animano a pubblicizzarsi in internet; come fanno? guarda in questa sezione le migliori escorts per comprendere in che modo traggono beneficio dalle opportunità che offre loro la rete per trovare clienti nello spazio digitale.
Le applicazioni più usate dalle prostitute per monitorare la loro attività sessuale
Pamela, una giovane escort bolognese che svolge questa professione per aiutarsi con le tante spese da sostenere per vivere e per studiare, ammette che per lei il fatto di uscire di casa ed andare in giro a cercare clienti ha sempre rappresentato una sorta di blocco psicologico; “Era molto frustrante per me sapere che qualche compagno di studi o addirittura un professore poteva vedermi, ero quasi costretta a nascondermi”.
E’ stata proprio questa la scintilla che le ha dato l’idea di iniziare a promuovere la sua attività online, in modo tale da lavorare tranquillamente da casa, nella massima discrezione. Grazie al supporto di portali di annunci erotici Pamela ha visto aumentare progressivamente i contatti con i suoi clienti, e le sue entrate sono sicuramente cresciute. Affascinata dalle tante innovazioni che la tecnologia moderna offre, la bella escort bolognese ha scoperto anche alcune applicazioni utili per la sua professione, e non ha tardato molto a scaricarle sul suo cellulare. ‘Track my sex life’ ad esempio è una di queste app, e consente di monitorare ogni rapporto sessuale nei minimi dettagli.
Perfino il ciclo mestruale può essere controllato
Esiste un’applicazione per tutto ormai, ogni cosa è gestibile e controllabile con qualche semplice click, ed anche per le prostitute è diventato importante mantenersi aggiornate, perché esistono alcune app davvero utili. “Ho pensato a quanto potrebbe essere fastidioso che mi arrivi il ciclo inavvertitamente, magari proprio quando sto con un cliente” dice Pamela, e non ha poi tutti i torti. Ed ecco che la tecnologia corre in suo aiuto, sfornando almeno una decina di applicazioni volte a tenere sotto controllo la periodicità del ciclo ed eventuali sue anomalie.
Si chiama ‘Period tracker’, ed è una app che permette di tenere traccia di tutto il ciclo mestruale e dei suoi effetti collaterali, con possibilità di esportare tutti i dati ed inviarli magari al proprio ginecologo in tempo reale a mezzo e-mail. Ma oltre a questa ci sono decine e decine di altre applicazioni molto utili che le escorts di Bologna, e non solo, hanno iniziato ad usare sempre più spesso, e tutte le ragazze che le usano ammettono di averne tratto beneficio per il proprio lavoro.
Webcams, videochiamate, e strade meno frequentate dalle prostitute
Il segnale più evidente che il mondo procede verso una digitalizzazione globale e che molte cose stanno cambiando, le prostitute lo hanno ricevuto già qualche tempo fa, con la comparsa delle prime webcam; con questo sistema, le ragazze hanno iniziato a vendere i loro servizi in smart working, ovvero lavorando comodamente da casa, e dando anche un certo tocco di professionalità alla propria attività.
“Grazie alla tecnologia, oggi possiamo addirittura scegliere i nostri clienti”, dice Pamela con aria soddisfatta, ed in effetti è proprio così. Specialmente in tempo di restrizioni e distanziamento sociale dovuti all’emergenza sanitaria che stiamo purtroppo vivendo, le strade si suono via via svuotate, ed anche le prostitute, così come tanta altra gente, hanno perso lavoro. Fortunatamente, la cosa sembra che si vada poco a poco normalizzando, ma non c’è alcun dubbio che i nuovi metodi per vendere i propri servizi online sfruttando la tecnologia piacciono molto alle lavoratrici del sesso, e non solo a quelle di Bologna.